Raccontare il territorio non è frutto della nostra immaginazione o tanto meno di un progetto politico o ideologico. Sin da quel primo numero, settembre 2001, ci siamo dati come linea di principio/editoriale la questione ideale, che resta ancora oggi il punto di paragone per il nostro raccontare, commentare o semplicemente comunicare un fatto, una storia o un avvenimento...
La questione ideale guida generosamente ogni fare, pensiero, desiderio. Nella questione ideale esiste la possibilità di sbagliare ma anche di correggersi, di cadere ma rialzarsi anche dopo una tremenda caduta materiale o spirituale. La questione ideale è anche impegno politico o sociale, che descrive desiderio e progetti per il quartiere, il paese o la città, con consapevolezza e realismo. Quando manca la consapevolezza la città è allo sbando, la sicurezza è in pericolo, il lavoro manca, la solitudine avanza e la dignità persa.
Da 13 anni lo sappiamo, da tredici anni lo so. Ma la questione ideale non ha compromessi, ha solo mediocri nemici che solo la stessa può salvare.
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